DONAZIONE

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Donatore

Diventare donatore Avis significa entrare a far parte di una grande famiglia capace di supportare la tua scelta solidale con il contributo di servizi efficienti, informazioni esaustive e personale preparato, ma soprattutto significa contribuire ad un progetto solidale che tutela il più grande valore umanitario: la vita.

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Diventare donatore Avis significa entrare a far parte di una delle più importanti organizzazioni di volontariato al mondo, significa poter contare su una struttura competente, organizzata, certificata. Una grande famiglia capace di supportare praticamente la tua scelta solidale con il contributo di servizi efficienti, informazioni esaustive e personale preparato, ma soprattutto significa contribuire ad un progetto solidale che tutela il più grande valore umanitario: la vita.



Diventare donatore Avis significa entrare a far parte di una delle più importanti organizzazioni di volontariato al mondo, significa poter contare su una struttura competente, organizzata, certificata. Una grande famiglia capace di supportare praticamente la tua scelta solidale con il contributo di servizi efficienti, informazioni esaustive e personale preparato, ma soprattutto significa contribuire ad un progetto solidale che tutela il più grande valore umanitario: la vita.


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Quali sono i
requisiti del donatore?


ETÀ

Compresa tra i 18 ed i 60 anni ( per candidarsi a diventare donatore). Chi è già donatore può superare il limite dei 65 anni di età e fino al 70° anno previa valutazione del proprio stato di salute e alla valutazione cardiologica.


PESO

Non inferiore a 50 kg (indipendentemente dalla statura o dalla costituzione).


PRESSIONE ARTERIOSA

Tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o massima) tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o minima).



STATO DI SALUTE

– Non soffrire di malattie croniche (diabete, malattie autoimmuni, tumori maligni…).
– Non avere MAI avuto Epatite C, sifilide, comportamenti a rischio di malattie trasmissibili sessualmente ed uso di sostanze stupefacenti
– Infezioni da Epatite A e B sono da rivalutare dopo guarigione clinica ed esami.
– Non aver avuto malattie nelle ultime due settimane anche se di lieve entità (influenza, bronchite, polmonite, herpes labiali…).
– Non aver assunto alcun farmaco nell’ultima settimana (antidolorifici e aspirine), nelle ultime due settimane per antibiotici o antibatterici. Si possono regolarmente assumere preparati vitaminici e pillola anticoncezionale.
– Non essere stati sottoposti ad interventi chirurgici negli ultimi 3 mesi (comunque è necessario documentare il ricovero con lettera di dimissione e/o cartella clinica). I piccoli interventi locali vengono rivalutati dal medico.
– Portare qualsiasi documentazione di tipo sanitario precedente (cartelle cliniche per interventi pregressi, eventuali esami del sangue o strumentali eseguiti in passato….).
– Non aver subito esami endoscopici negli ultimi 4 mesi (gastroscopia, colonscopia, artroscopia etc..) di cui produrre comunque.



DOCUMENTAZIONE

– Non aver effettuato viaggi o soggiorni in zone tropicali negli ultimi 3 mesi (6 mesi se zone malariche).
– Non aver soggiornato nel Regno Unito per più di 6 mesi (nel TOTALE dei soggiorni) dal 1980 al 1996 e non essere stati trasfusi nel Regno Unito.
– Non avere il ciclo mestruale in corso (è consigliato lasciar trascorrere alcuni giorni dalla fine del ciclo).
– Non aver avuto parti negli ultimi 12 mesi o interruzioni di gravidanza negli ultimi 6 mesi.
– Non tatuaggi, né agopuntura, né fori ai lobi, né piercing vari negli ultimi 4 mesi.
– Non aver effettuato allenamenti pesanti o sport intenso nelle 24 ore precedenti il prelievo.
– Non è indispensabile essere completamente a digiuno, è possibile assumere caffè o thè moderatamente zuccherati ed eventualmente mangiare qualche biscotto secco o fetta biscottata; l’importante è non aver fatto colazione con cibi grassi, dolciumi, latte o altri prodotti da esso derivat




Come si dona?

DONAZIONE

Come si dona?

Scopriamo insieme la procedura per diventare donatore

ll donatore prima della donazione compila il modulo di accettazione e consenso informativo. Attraverso questo modulo il donatore viene messo al corrente dei rischi che corre il ricevente per quanto riguarda le malattie trasmissibili con il sangue; viene ulteriormente chiarito che, se egli omette di dare informazioni importanti sulle proprie abitudini di vita, vi è il rischio di tramutare un gesto di grande generosità ed umanità, quale la donazione del sangue, in un atto pericoloso per la salute e la vita del ricevente.

Dopo la compilazione del modulo, il donatore effettua un colloquio riservato con un medico volto ad evidenziare l’esistenza di controindicazioni alla donazione e a fornire tutti i chiarimenti necessari al potenziale donatore.
Il donatore può decidere di “autoescludersi” qualora non si ritenesse idoneo alla donazione sulla base del questionario o dei chiarimenti forniti dal medico. Il medico dopo avere raccolto l’anamnesi, cioè le notizie relative allo stato psicofisico e comportamentale del donatore, valuta l’idoneità alla donazione mediante un esame clinico generale, che comprende la misurazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Viene determinato il valore dell’emoglobina mediante puntura indolore di un polpastrello per evitare che la donazione di sangue venga effettuata con valori di emoglobina inferiori ai limiti fissati per legge.
E’ solo a questo punto che, se ritenuto idoneo, il donatore viene invitato a stendersi sul lettino.
Vengono prelevati quindi circa 400-450 ml di sangue dalla vena del braccio (quantità stabilita per legge e di assoluta garanzia per la salute del donatore). L’atto del prelievo del sangue con le moderne attrezzature è assolutamente indolore e dura pochi minuti, circa 5/8 minuti.

Dopo il prelievo il donatore resta sdraiato per un breve periodo di tempo e in seguito gli viene servito un piccolo ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione.
Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta per legge una giornata di riposo retribuita. Il mattino del prelievo è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici. Le donne che hanno in corso la terapia anticoncezionale non devono sospenderne l’assunzione quotidiana.

Esami obbligatori ad ogni donazione e controlli periodici
Ad ogni donazione il donatore e il sangue prelevato vengono sottoposti ai seguenti esami:
– esame emocromocitometrico completo
– transaminasi ALT con metodo ottimizzato
– sierodiagnosi per la Lue
– HIVAb 1-2 (per l’AIDS)
– HBsAg (per l’epatite B )
– HCVAb e costituenti virali (per l’epatite C)
– Conferma del gruppo sanguigno (AB0) e del fattore Rh

Alla prima donazione vengono determinati:
– ABO
– Fenotipo RH completo
– Kell
– Ricerca anticorpi irregolari
– Anti-eritrociti

Chi desidera diventare donatore di sangue può recarsi presso la sede dell’Avis Comunale Faenza in viale Stradone 9, presentarsi ad un nostro operatore e compilare un semplice questionario finalizzato a conoscere il suo stato di salute e il suo stile di vita. Il successivo colloquio e la visita con un medico aiuteranno ad approfondire le risposte alle domande contenute nel questionario.

Il prelievo
Il mattino del prelievo è preferibile aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, tè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici.

Esami e controlli
Al fine di garantire elevati livelli di qualità e sicurezza del sangue e per tutelare la salute sia del donatore, sia dei pazienti, ad ogni donazione il sangue prelevato viene sottoposto ai seguenti esami:
– Esame emocromocitometrico completo.
– Esami per la qualificazione biologica del sangue e degli emocomponenti di seguito elencati:
– HBsAg (antigene di superficie del virus dell’epatite virale B);
– Anticorpi anti-HCV (anticorpo contro il virus dell’epatite virale C);
– Test sierologico per la ricerca combinata di anticorpo anti HIV (anticorpo contro il virus dell’AIDS) 1-2 e antigene HIV 1-2;
– Anticorpi anti-Treponema Pallidum (TP) con metodo immunometrico (contro la sifilide);
– HBV/HCV/HIV 1 NAT (test per rilevare la presenza dei virus de lle epatiti virali B, C e dell’AIDS).

Quando si va a donare il sangue la prima volta vengono, inoltre, eseguiti i seguenti esami per la determinazione dei gruppi sanguigni:
– Fenotipo ABO;
– Fenotipo Rh completo;
– Determinazione dell’antigene Kell;
– Ricerca degli anticorpi irregolari anti-eritrocitari.
Il donatore periodico è sottoposto, con cadenza almeno annuale, anche ai seguenti controlli ematochimici: glicemia, creatininemia, alanin-amino-transferasi, colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia, protidemia totale, ferritinemia.

Dopo il prelievo
Dopo il prelievo viene offerto un ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort postdonazione e non si devono svolgere attività e/o hobby rischiosi.



Parliamo di
sicurezza trasfusionale


La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (sangue intero, globuli rossi, piastrine, plasma) costituisce l’obiettivo primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti si sono imposti. È infatti la sicurezza lo strumento attraverso il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti.
Oggi la sicurezza trasfusionale si basa su:
– ricorso a donatori periodici e consapevoli
– esecuzione di test per la rilevazione dei principali agenti infettivi trasmissibili
– buon uso del sangue

Ricorso a donatori periodici e consapevoli
L’AVIS annovera tra le proprie file solo donatori periodici cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue. A differenza dei donatori occasionali i donatori periodici sono molto più controllati dal punto di vista medico, ad ogni donazione vengono infatti sottoposti ad un’accurata visita medica e ad attenti controlli sul loro sangue.

Analisi e Test
Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o piastrine o altri emocomponenti, vengono effettuati accertamenti di laboratorio, atti a valutarne l’idoneità a essere trasfusa. Le indagini di laboratorio hanno tre finalità principali:
– Verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno.
– Escludere la trasmissione di malattie infettive.
– Salvaguardare la salute del donatore.

Gli esami a cui le unità raccolte vengono sottoposti sono:
– Emocromo completo per lo studio di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
– Transaminasi ALT (per lo studio del fegato)
– Sierodiagnosi per la lue o sifilide
– HIV Ab 1-2 (per l’AIDS)
– HBs Ag (per l’epatite B)
– HCV Ab e ricerca di costituenti virali dell’HCV (per l’epatite C)
– Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh

Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, nessuna unità può essere distribuita se non è stata prima testata per le evidenziabili malattie virali a oggi trasmissibili. Il donatore periodico, oltre agli esami sopra riportati, ogni anno deve essere sottoposto ai seguenti esami: creatininemia, glicemia, proteinemia, sideremia, colesterolemia, trigliceridemia, ferritinemia.

Gli esami siero-virologici sono volti a smascherare la possibile presenza di agenti infettanti quali i virus causa di epatite B o C, la lue e l’HIV. In laboratorio vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese quelle in biologia molecolare che, combinate con l’accurata selezione del donatore e un oculato utilizzo degli emocomponenti, consentono oggi di definire un rischio residuo per tali malattie nell’ordine di una possibile infezione su centinaia di migliaia o addirittura milioni di donazioni.

Buon uso del sangue
Il Ministro della Sanità ha reso obbligatoria l’istituzione presso I presidi ospedalieri italiani di appositi comitati per il buon uso del sangue. I compiti di tali organismi sono:
– determinare gli standard e le procedure per l’utilizzazione del sangue
– definire la richiesta massima di sangue per tipo di intervento (MSBOS);
– promuovere la pratica della trasfusione di sangue autologo (autotrasfusione);
– coinvolgere organizzativamente le unità operative di diagnosi e cura su programmi di risparmio di sangue,emocomponenti e plasmaderivati;
– contribuire al perseguimento dell’autosufficienza di sangue, emocomponenti e plasmaderivati;
– definire i controlli di sicurezza e verifica;
– effettuare la valutazione della pratica trasfusionale nei singoli reparti (audit-edico);
– favorire l’informatizzazione del sistema di donazione e trasfusione ospedaliero;
– stabilire rapporti di collaborazione con i referenti per le attività trasfusionali delle case di cura private.

La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (globuli rossi, piastrine, plasma), oltre alla tutela della salute di donatori e trasfusi, costituisce l’obiettivo primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti si sono imposti.
L’accurata selezione del donatore, le indagini di laboratorio di ultima generazione, il buon uso del sangue, l’emovigilanza hanno, tra le altre, tre finalità principali:
– Salvaguardare la salute del donatore.
– Escludere la trasmissione di malattie infettive.
– Verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno.

Centrifugazione e separazione dei componenti
Con la centrifugazione e la successiva separazione dei componenti del sangue si ottengono:
– Una sacca di globuli rossi.
– Una sacca di plasma.
– Una sacca di buffy-coat (leucociti e piastrine).

Validazione
Tutti gli emocomponenti ottenuti dalla fase di lavorazione possono essere utilizzati solo quando le indagini di laboratorio ne hanno stabilito l’idoneità all’utilizzo.
Gli esami siero-virologici effettuati sono volti a smascherare la possibile presenza di agenti infettanti quali i virus causa di epatite B o C, l’HIV o la sifilide. In laboratorio vengono utilizzate indagini sofisticatissime e di alta sensibilità, comprese quelle in biologia molecolare che, combinate con l’accurata selezione del donatore ed un oculato utilizzo degli emocomponenti, consentono oggi di definire un rischio residuo per tali malattie per via trasfusionale praticamente trascurabile.



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